Si pubblica la comunicazione pervenuta dal Dott. Ernesto Quinto, Presidente dell'Associazione Professionisti di Cremona.
"Cari Presidenti,
come penso già sappiate ieri sera è stato presentato il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020, contenente nuove ed ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. (vedi allegato).
Per quanto di specifico interesse della nostra associazione, il provvedimento, richiamando le disposizioni già impartite nelle precedente ordinanze tra le quali:
ha raccomandato per tutte le attività produttive e per le attivitàprofessionali di incentivare al “ massimo “ l’utilizzo da parte delle imprese della modalità del lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza.
Analoga raccomandazione è stata indirizzata alle pubbliche amministrazioni (leggasi Ordini/Collegi professionali), disponendo che fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 (……. si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie, ……..) e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le stesse provvedano ad assicurare lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza.
Alla luce di quanto sopra riportato e facendo proprio lo spirito del provvedimento e l’esortazione delle istituzioni locali (Prefettura, amministrazione provinciale e comunale) ad adottare iniziative atte a contenere la diffusione del virus abbiamo pertanto deciso di ridurre la presenza in sede del personale associativo pur garantendo i servizi essenziali legati allo svolgimento delle attività istituzionali e di supporto agli iscritti chiamati comunque a svolgere le proprie attivitàprofessionali in quanto coinvolti nell’emergenza, quali le categorie sanitarie e le farmacie.
Queste le decisioni adottate