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Comunicato Ordine Avvocati di Cremona 5 agosto 2024

  Pubblicata il 05/08/2024

Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Cremona, appresa la tragica notizia del suicidio di un cittadino marocchino detenuto nel carcere di Cremona, richiamato il dovere dell'avvocato di vigilare, nell'esercizio del suo ministero, sul rispetto dei principi della Costituzione, dell'Ordinamento Europeo e della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo,

esprime sgomento e sentito cordoglio per il dramma umano di una persona detenuta che decide di privarsi della vita;

sente il dovere di ribadire che i suicidi sono ormai divenuti una costante inaccettabile nelle carceri italiane; il fatto che quest'ultimo drammatico evento sia avvenuto a Cremona fa avvertire la tragedia ancora più vicina, perché è da tutti gli avvocati del Foro ben conosciuta la realtà di 'Ca' del ferro', i suoi luoghi, le persone che ci vivono e quelle che, con competenza e senso del dovere, vi operano per cercare di garantirne al meglio il funzionamento;

sente il dovere di affermare che i problemi del carcere di Cremona, noti da anni, sono lo specchio di quella che è divenuta la realtà detentiva dell'intero paese: sovraffollamento cronico e insostenibile, carenza di personale, insufficienza del trattamento rieducativo, psichiatrizzazione del detenuto, ancora troppo limitato accesso alle misure alternative alla detenzione; a questi si aggiungono le problematicità specifiche del carcere di Cremona divenuto, suo malgrado, una sorta di 'ultimo vagone' regionale, dove confluiscono moltissimi detenuti da altri istituti lombardi, spesso privi di qualsiasi supporto familiare sul territorio, con fine pena brevi che rendono di fatto impossibile il percorso trattamentale;

ricorda e fa proprie le parole dell'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nel 2011 definiva la condizione carceraria «una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile», che ha raggiunto un «punto critico insostenibile», «una realtà che ci umilia in Europa e ci allarma, per la sofferenza quotidiana – fino all'impulso a togliersi la vita – di migliaia di esseri umani chiusi in carceri che definire sovraffollate è quasi un eufemismo».

invita tutte le forze politiche a farsi finalmente effettivo carico della insostenibile situazione carceraria italiana, con interventi immediati e realmente efficaci nel ridurre senza ulteriori indugi il sovraffollamento carcerario.

Cremona, lunedì 5 agosto 2024.